CREMONA
Piano di emergenza smog inverno 2007-2008:

per 6 mesi (
dal 15 ottobre 2007 al 15 aprile 2008)
la "solita" ordinanza sindacale, emessa il 12 ottobre 2007, vieta il transito ai veicoli non catalizzati.
Il "solito" stop assurdo su tutto il territorio comunale, ma con alcune novità!


i fatti e i documenti

le motivazioni del Comune

le nostre osservazioni

12 ottobre 2007:

Il Sindaco di Cremona firma la solita ordinanza che stavolta, oltre al solito "copia e incolla", presenta alcune importanti novità.

Vieta sempre il transito ai veicoli non catalizzati su tutto il territorio comunale, ma è ancora più restrittiva perchè blocca anche  i veicoli diesel  EURO1 (oltre ai benzina pre EURO) 

Non "adotta" più un Piano comunale ma "prende atto" del piano regionale.
Sarebbe interessante leggere questo documento (dichiarazione della giunta del 7 ottobre 2007) di cui non vi è traccia sul sito del Comune.


Questa presa d'atto è dovuta perchè, in seguito alla zonizzazione regionale, Cremona rientra nelle aree "A1" (corrispondenti alle precedenti "zone critiche") assieme ai comuni limitrofi e quindi i provvedimenti vengono presi dalla Regione.

Il periodo è aumentato a 6 mesi, dal lunedì al venerdì, e anche gli orari di blocco sono aumentati di 4 ore al giorno; quest'anno non si circola dalle 7:30 alle 19:30.


24 ottobre 2007:

Dopo dichiarazioni discordanti sulla stampa locale dove 

  • l'assessore alla Polizia Municipale dichiarava che non vi sarebbero state  multe («Non abbiamo dato corso a questa ordinanza»)
  • il comandante della Polizia Locale asseriva che invece le avrebbero date,
il Sindaco integra l'ordinanza con un elenco di vie dove non si applica il blocco.

Obiettivo:

la lotta all'inquinamento atmosferico dovuto alle polveri sottili (note come "PM 10").

Nota Bene: gli obiettivi dei provvedimenti si riferiscono ESCLUSIVAMENTE al PM10 e non ad altri inquinanti pur citati.

Il provvedimento ricalca sostanzialmente i precedenti che si riportano di seguito:

piano antismog 2006-2007
piano antismog 2005-2006
piano antismog 2004-2005
piano antismog 2003-2004

  • Dopo tanti anni finalmente hanno tolto i riferimenti ai "successi" del piano 2002-2003, visto che poi la situazione è sempre peggiorata come si vede chiaramente nei dati pubblicati giornalmente dal Comune qui riassunti. E questi non potevano certo essere presi quale esempio di efficacia del piano! ! !
  • Il periodo del blocco è stato prorogato nonostante la palese  inefficacia dei provvedimenti precedenti.
  • E' ancora un mistero sulle possibili motivazioni di tale scelta che non ha niente di tecnicamente giustificabile.
  • Alla fine il gruppo di assessori all'ambiente dei comuni della pianura padana capitanati da quello di Cremona, che nel 2006 avevano sollevato critiche alla Regione,sono riusciti a fare inserire i loro capoluoghi nelle zone più inquinate, al pari della metropoli (ma la motivazione sarà stata la nostra salute o fantomatici contributi economici?)
  • Da notare che contro la legge regionale 24/2007 il Governo ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale perché:
  1. la circolazione stradale è di competenza nazionale e il  compito di decidere blocchi e limitazioni spetta a Comuni e Prefetture (quest'ultime per le strade fuori dai centri urbani), mentre i presidenti delle Regioni possono decidere solo per quanto riguarda le strade regionali.
  2. Perché una Regione decida la sospensione del traffico bisogna che ci sia non solo un piano di azione, ma anche alternative di trasporto, informazione, preavviso e soprattutto ''temporaneità''. Non ci possono quindi essere divieti definitivi.
  3. Senza contare che i divieti e le limitazioni avrebbero effetto solo ''nei confronti dei residenti in Lombardia - ha sottolineato il ministero dei Trasporti - configurandosi una evidente irragionevole disparità di trattamento''.
Nonostante la sentenza fosse fissata per dicembre 2007, il governatore lombardo aveva deciso di applicarla comunque, dichiarando che "sicuramente la Corte mi darà ragione"....
...una delle tante affermazioni che ci fa
VERGOGNARE  DI  ESSERE  LOMBARDI...
anche perché poi, di fronte alla potenza di CL, lo Stato ha perso. 
Leggi la sentenza.

L' ordinanza richiama i seguenti provvedimenti regionali che prevedono appunto le limitazioni al traffico invernale per i veicoli non catalizzati:


D.g.r. n. 7/10863 [pdf]
del 28-10-2002

Legge regionale n. 24 [pdf]
del 11-12-2006

D.g.r. n. 8/5290 [pdf]
del 02-08-2007

D.g.r. n. 8/5291 [pdf]
del 02-08-2007

D.g.r. n. 8/5546 [pdf]
del 10-10-2007

I giornali e, soprattutto l'ufficio stampa comunale, scrivono che il provvedimento è emesso "in applicazione" di queste delibere regionali.

Queste descrivono, come chiarito già nel titolo, un "piano d'azione" anti-smog [PM 10] relativamente alle ZONE A1 della Regione Lombardia. E' bene chiarire che:

  1. derivano da studi effettuati nelle aree metropolitane e milanese in particolare: realtà assai diverse da quella cremonese per la quale risultano probabilmente inadeguate.

  2. si applicano alle "zone A1" che hanno ampliato le ex “zone critiche” e  “agglomerati” della Lombardia (le zone sovracomunali di Milano-Como-Sempione, Bergamo e Brescia).
    Il comune di Cremona fino al 2006 non ne faceva parte
    [era classificato "comune critico" in quanto capoluogo ma
    non era "zona critica"].

  3. dal 2007 la  "zonizzazione" ha inserito nuovi comuni, tra cui Cremona, perchè gli assessori cremonesi per anni hanno insistito chiedendo al pirellone di essere ammessi nelle aree più critiche.

Leggi il testo del comunicato stampa del Comune.
  1. le dgr sino al 2006 stabilivano che al "piano d'azione" “potevano aderire" anche i Sindaci degli altri comuni capoluoghi di provincia.
    Cremona sino al 2006 ha sempre deciso volontariamente di aderirvi senza esserne obbligata.

  2. Dal 2007 invece il comune di Cremona è obbligato ad attuare il piano regionale, anche se più di un politico si è subito pentito (CHE SCHIFO!) e il governatore Formigoni ha minacciato di DENUNCIA PENALE e alla Corte UE i sindaci delle zone A1 che non adotteranno il piano (E A CHI HA FATTO DI TUTTO PER DIVENTARE CRITICO E POI SI TIRA INDIETRO BEN GLI STA!!!)

Leggi il testo della lettera pubblicata il 21 ottobre 2007 sul quotidiano locale.
  • Sino al 2006 Cremona ha partecipato attivamente all'iniziativa  dei comuni non rientranti nelle "zone critiche" che chiedono al Presidente della Regione, Roberto Formigoni, di essere inseriti in tali zone... Come se il malato chiedesse al dottore di prescrivergli delle medicine per curare una malattia più grave di quella che ha! Ma il vero motivo era un altro (già segnalato da noi su questo misero sito e sul giornale locale): quando i cittadini si lamenteranno dei disagi dovuti al blocco, il Comune potà rispondere che è "colpa" della Regione....(CHE SCHIFO!)
  • Lo stesso Sindaco a febbraio 2006, rispondendo in una lettera a Legambiente, dichiarava che  "Il comune di Cremona è stato classificato critico in quanto comune capoluogo di provincia e non per la qualità dell'aria"... dimenticando che in altre occasioni aveva riconosciuto la gravità della situazione smog a Cremona.

L'ordinanza richiama anche il
D.M. n.163
del 21 aprile 1999
che individua i criteri ambientali e sanitari in base ai quali i sindaci adottano le misure di limitazione della circolazione e ne prevede la divulgazione.


Tale decreto, che era molto preciso e chiaro sulle informazioni da fornire ai cittadini, è stato completamente stravolto dalle modifiche introdotte dal DM 60/2002.
Resta il fatto che il Comune di Cremona, ha imposto (volontariamente sino al 2006, e in quanto obbligato dal 2007) limitazioni

Nelle delibere regionali è riportata tra l'altro

“...l'esigenza di contenimento, nei limiti possibili, del disagio della popolazione, in relazione alle attività lavorative, formative e scolastiche, sociali ed assistenziali...”

...silenzio ! ! !

L'aspetto sociale che il Comune e la Regione sembrano ignorare è forse più grave di quello tecnico; per esempio:

  1. impedisce ad alcuni cittadini di potersi recare ai supermercati a fare la spesa

  2. impedisce gli spostamenti anche ha chi ha problemi temporanei di deambulazione
    [sono esentati dal blocco solo i sottoposti a dialisi o a chemioterapia...]
    così se uno ha una "semplice" influenza con la febbre a 40, o una "semplice" frattura, può recarsi dal medico solo se "è catalizzato" (l'automezzo, non il medico!!!)

  3. finge di ignorare la vergognosa rete urbana dei trasporti che con corse di bus ogni 30 o 40 minuti (nel migliore dei casi) non invoglia certo l'uso dei mezzi pubblici...    

Qualche domanda

  • Perché questo integralismo “ambientalista” contro alcuni automobilisti mentre quando si parlava di costruire una centrale turbogas alle porte della città si sono ignorati, ad esempio, i pericoli segnalati da autorevoli ricercatori del CNR?
    Scarica uno studio in pdf [parte1] [parte2]

  • Perché quasi nessuno ammette la forte incidenza nella produzione di PM10 (e non solo) della raffineria Tamoil alle porte della città?
    • guarda i grafici di confronto tra le medie regionali e comunali.
    • guarda i dati delle emissioni dichiarate all' UE dalla Tamoil [file .xls] scaricabili dal sito istituzionale INES-EPER o EPER.

  • Perchè i consiglieri comunali, invece di dare il buon esempio usando cicli e bus, si sono approvati nel 2006 a  larghissima maggioranza il permesso di parcheggiare gratis in centro 365 giorni all'anno e 24 ore su 24?
  • Perchè non si vuole contrastare con forza l'uso dei caminetti e delle stufe a legna visto che è dimostrato il loro grande impatto inquinante?
    • Nell' ordinanza 2007, per la prima volta, appare il divieto di usare stufe e caminetti a "biomasse legnose" (termine molto in voga ma parlare di legna e di pellet sarebbe stato troppo esplicito) ma gran parte di queste sono ingiustificatamente escluse dalla limitazione. In base alla delibera regionale, infatti, vengono scelti come parametri per le deroghe il rendimento
      energetico (minimo)  63% e basse emissioni di monossido di carbonio (CO) dimenticando che il vero punto critico sono le polveri  sottili
      (PM10) che anche le più moderne stufe a legna o pellet emettono in quantità da 100 a 200 volte superiori rispetto al metano.

    • Nella  D.g.r. n. 8/5291 anche per il 2007 si vieta l'impiego delle stufe a legna in tutti i comuni lombardi sotto i 300 metri di altitudine (quindi anche Cremona),  ma poi si scopre che tale divieto non vale per un gran numero di apparecchi, come risulta dal corposo elenco pubblicato sul sito istituzionale della "Qualità dell'ambiente". 

    • Ridicoli poi i consigli previsti dalla scheda tecnica dell'allegato A. Ecco alcune "chicche" di alto spessore tecnico:

      • Per verificare se il camino tira o no, si può provare ad avvicinare la fiamma di un accendino: se la fiamma non viene risucchiata all’interno della cappa vuol dire che il tiraggio è insufficiente.
      • Il legno secco si accende e brucia facilmente mentre all’aumentare del tenore di umidità aumenta la difficoltà di accensione.
      • Se si acquista pellets confezionato è importante che all’interno dei sacchi non vi sia molto legno in polvere.
      • Scegliere il rivenditore più affidabile, cui rivolgere le migliori raccomandazioni. Chiedere di poter visitare l’area magazzino per ispezionare la legna e per stimare, con un campione, la lunghezza dei pezzi e la dimensione della catasta.
      • Quando si compra legna verde, umida o bagnata, si sta pagando anche l’acqua in questa presente.
      • Devono prodursi poca fuliggine nei camini e basso consumo di combustibile (la presenza di molta fuliggine indica che c’è anche un elevato consumo di combustibile).
    • Un'azione troppo blanda dal momento che lo stesso Comune riconosce, in un comunicato stampa, che bruciare legna inquina fino a 100 volte più del metano, e, visto che Cremona è completamente metanizzata dal dopoguerra, chi usa la legna non lo fa per necessità.

    • La stima è molto ottimistica visto che per la bibliografia tecnica "la quantità di polveri fini emessa da grandi impianti a legna è almeno 300 volte superiore a quella generata dai corrispondenti impianti a gasolio o a gas". Si veda ad esempio il Piano d'azione elvetico contro le polveri fini [pdf] del Dipartimento federale dell'ambiente,dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni DATEC

  • Perché ci si accanisce con controlli sulle caldaiette a gas a carico degli utenti (Bollino blu richiesto dal Comune, Task Force di ARPA voluta da Formigoni, Fiamme Gialle inviate dal Ministro delle attività Produttive Scajola) mentre, complice una legislazione che non le regolamenta, si ignorano completamente le sempre più diffuse (e incentivate) stufe a legna o pellets?
Da notare che  le stufe a pellet, a dispetto di precise norme tecniche, vengono spesso installate da personale non qualificato, senza canna fumaria e senza prese d'aria e i controlli vengono effettuati solo a seguito dei sempre più frequenti incidenti.
  • QUALI SONO LE VERE MOTIVAZIONI CHE HANNO PORTATO ALL' ADOZIONE DI QUESTI PIANI ???  LA SALUTE DEI CITTADINI O SEMPLICEMENTE  LA SPERANZA DI OTTENERE CONTRIBUTI ECONOMICI ???

  • QUALCUNO ANALIZZA I RISULTATI AI FINI DI UNA VALUTAZIONE DELL'EFFICACIA DEL PIANO?

Interessante i seguenti documenti:

Se anche tu ritieni ingiusti questi provvedimenti puoi inviarci una mail

Se vuoi approfondire, vai ai link sullo smog

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