Migliora in Lombardia la qualità
delle acque e dell’aria grazie all’efficacia delle
politiche che hanno inciso favorevolmente anche sulla gestione dei
rifiuti e delle problematiche legate alle radiazioni non ionizzanti.
É una fotografia dell’eco- sviluppo del territorio
regionale quella proposta da “Segnali Ambientali della
Lombardia” - il Rapporto 2003 sullo stato dell’ambiente -
redatto dall’Agenzia regionale per la protezione
dell’ambiente (Arpa) della Lombardia presentato lo scorso 20
febbraio presso il centro congressi Giovanni XXIII a Bergamo dal
presidente, Carlo Maria Marino, dal direttore generale, Giuseppe
Zavaglio, dagli assessori regionali Franco Nicoli Cristiani e Maurizio
Bernardo e dal direttore generale dell’Apat, Giorgio Cesari.
Si tratta di uno strumento di sintesi e di analisi, utile alle
amministrazioni e agli studiosi per comprendere l’evoluzione del
contesto regionale, ripreso con periodicità dall’Agenzia.
Il documento propone una chiave di lettura di alcune problematiche
ambientali valutate attraverso “segnali” di cambiamento
correlabili agli effetti delle politiche e all’evoluzione del
quadro normativo
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Il rapporto dell' agenzia regionale per
l'ambiente (Arpa) sullo stato dell'ambiente nel 2003 in Lombardia ha
messo in evidenza dati allarmanti.
Infatti sul fronte del contenimento delle polveri sottili nessuno degli
11 capoluoghi lombardi rispetta il limite quotidiano di 50 mg da non
superare per più di 35 giorni l’anno.
La micidiale polvere sottile per i polmoni di bambini ed anziani, in
particolare, ha superato la soglia consentita ben 90 volte a Milano che
si conferma la città più inquinata, davanti a Brescia
(85) e a Bergamo (80).
A guidare la classifica delle medie città
c’è sorprendentemente Cremona (75) seguita da
Mantova(74) e da Pavia (65). Chiude Varese con (5).
Le città medio piccole dice Dario Balotta non sono più
isole felici molto lontane dalla compromissione ambientale delle grandi
città industriali. I carichi i Pm 10 crescono perché
cresce il traffico privato e si usano troppo poco imezzi pubblici.
L’Arpa mette in evidenza che dai limiti consentiti si supera la
soglia anche fuori dai periodi invernali quando danno un notevole
contriuto (30%) le emissioni inquinanti del riscaldamento.
Per combattere l’inquinamento i Comuni dovrebbero passare
dall’uso di armi spuntate come i blocchi domenicali a misure
più innovative ed energiche come: una maggiore repressione della
sosta vietata; maggiore frequenza e capillarità del trasporto
pubblico; chiusura del centro storico al traffico privato; carico e
scarico delle merci prima delle 8 del mattino e dopo le 17 pomeridiane;
incentivi all’uso della bicicletta; tariffe ed orari integrati di
autobus e treni.
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