CREMONA
Piano di emergenza smog:
Perché è illecito
prendersela con le auto non catalizzate


Queste sono alcune considerazioni riportate nell'esaustivo documento di marzo 2003 dell' avv. Riccardo Genti dal titolo:
“Auto non catalizzate tra menzogne, business ed illegittimi divieti di circolazione:
la sporca guerra del carrozzone “ecologista”

(Riflessioni su una vergogna tutta italiana)
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1)

...senza la diminuzione del tenore di benzene intervenuta nel corso degli anni, la marmitta catalitica, stanti i suoi limiti, non avrebbe fatto miracoli.
Per il suo sospetto potere cancerogeno il benzene è da tempo sotto accusa; da qui l’attenzione per i carburanti alternativi come metano e GPL (tralasciando la “rivoluzione” dell’idrogeno, per ora solo ipotetica). Tuttavia le lacrime di coccodrillo sono molto ipocrite: se il benzene è cancerogeno, perché si consente alle compagnie petrolifere di metterlo in commercio ? E’ molto comodo non battere ciglio quando la benzina si trova ancora nelle pompe e strillare agitando lo spettro del tumore non appena viene versato nei serbatoi delle vetture…

2)

...Al contrario del benzene, il particolato ha avuto una diminuzione leggerissima nel corso degli anni. E ciò si spiega agevolmente: esso non è un composto del carburante (gasolio), ma è attribuibile alla struttura ed al funzionamento dei motori diesel ed impianti di combustione funzionanti a gasolio o carbone, tanto che è emesso quasi esclusivamente da impianti termici, industriali, e traffico veicolare pesante diesel, ivi compresi gli autobus urbani, mentre non proviene dalle vetture a benzina.
Solo analizzando in modo obiettivo le sue fonti, dunque, si potrà giungere a risultati soddisfacenti ed evitare misure normative di comodo, inutili, illogiche ed illegittime: è ben noto che l’allarme da PM10 si verifica esclusivamente nel periodo dell’anno in cui i riscaldamenti degli edifici sono in funzione (autunno-inverno); la causa principale, dunque, non possono essere considerate le vetture,

3)

...L’approccio delle istituzioni al problema: menzogne, allarmismo, business e normativa asfissiante per le vetture; silenzio assoluto e disinteresse per le altre sorgenti di emissioni e per i carburanti alternativi.
Le vetture private sono solo una delle cause.
Dunque, un approccio serio e coerente al problema consiste nel valutare la situazione obiettivamente, senza sottovalutarla ma senza, anche, generare falsi allarmismi ; nell’individuare le fonti (tutte le fonti, ovviamente), non “in generale” o per categorie preconcette o di comodo, ma con rigoroso riferimento all’incidenza di ognuna verso ciascun singolo agente inquinante;
Sono gli impianti termici i maggiori responsabili dello smog.

4)

...“Terrorismo”, dunque. Perché ? Qui entra prepotentemente in gioco l’aspetto “affaristico” della vicenda, il business.
Il catalizzatore è uno strumento che certamente può rivelarsi utile nell’abbattere una consistente percentuale di alcuni inquinanti, ma che ha molti limiti, come infra vedremo. Tuttavia, qualcuno in Italia aveva fiutato il business, sulla base di una semplice equazione: auto nuova (catalizzata) = ecologica sempre e comunque; auto non catalizzata = inquinante sempre e comunque. Era solo il primo passo. Il successivo prevedeva l’ausilio della c.d. scienza-spazzatura, quella che fornisce cifre catastrofiche sulle conseguenze dell’inquinamento urbano mediante un uso distorto e fazioso dei dati, attribuendole in toto alle vetture. Infine, l’affondo finale: le auto “ecologiche” (catalizzate) possono circolare ed hanno tutti i diritti; quelle non catalizzate sono la causa delle disgrazie del mondo, e vanno eliminate. Gli autori di questo sporco gioco a più mani iniziarono a fremere. Si tratta di un “carrozzone” variamente composito da lobbisti, vassalli, portaborse, affaristi, approfittatori, elementi dei mass media, politici, amministratori, falsi ambientalisti, etc. Costoro, fingendo una sensibilità ecologista che non hanno, sono in realtà uniti dall’obiettivo comune di attingere a piene mani nell’enorme serbatoio di denaro generato dal possibile ricambio forzato delle auto.

5)

...Dalla fine degli anni Novanta alcune amministrazioni comunali, provinciali o regionali hanno iniziato a sensibilizzare in modo più pressante la popolazione sull’”emergenza smog”. Naturalmente un approccio obiettivo ed efficace sarebbe ben accetto, ma codesti enti hanno svolto (e stanno tuttora svolgendo) l’operazione cercando di convincere i cittadini che la causa dello smog sono le vetture non catalizzate, alle quali vanno attribuiti tutti i mali dell’aria delle città. Su questa falsariga, le amministrazioni hanno iniziato a limitare o vietare in determinate aree e determinate fasce orarie la circolazione, quasi sempre alle vetture sprovviste di catalizzatore.
Nonostante ciò, solo raramente i divieti sono stati estesi alle vetture catalitiche. Ed il sospetto si fa strada: poiché il vero scopo del carrozzone “ecologista” non è la qualità dell’aria ma la sostituzione delle vetture meno recenti, ingenerando così il colossale business, estendere un blocco del traffico a tutte le vetture disincentiverebbe i proprietari delle auto non catalitiche dall’acquistarne una nuova. Perché mai, si chiederebbe infatti il proprietario, devo cambiare auto che tanto mi “fermerebbero” ugualmente ? Ecco allora che si insiste nell’accanirsi solo ed esclusivamente nei confronti delle auto sprovviste di catalizzatore. E poco importa che un blocco totale darebbe risultati di gran lunga più positivi: non è certo la tutela ambientale che interessa a questi signori.

6)

...E così viene lasciata la libertà di circolazione ad un parco auto (quello catalizzato) che in realtà inquina più di quello non catalizzato, soprattutto in relazione al particolato (vista anche la forte diffusione dei motori diesel) (18), essendo questo parco 3-4 volte superiore per numero. E i gravi rischi per la salute ? Dettagli ! Non si può fermare per più di un giorno chi ha acquistato in tempi più o meno recenti una vettura catalitica, chi, con il proprio acquisto, ha fatto “girare” l’economia.

7)

...E’ superfluo infine rammentare che i proprietari delle auto, recenti e meno recenti, hanno lo stesso diritto, in quanto nascente dal medesimo titolo: un atto di compravendita delle singole, rispettive vetture. La disciplina ad essi applicabile, le norme cui fare riferimento, i criteri per risolvere conflitti con pubblici interessi e gli strumenti di sindacato dei provvedimenti normativi che lèdano loro diritti saranno dunque i medesimi.

8)

...Anzitutto la Regione equipara i veicoli ad emissioni realmente nulle (auto e moto elettriche) a quelli catalitici: dunque, secondo la Giunta, un veicolo elettrico e un veicolo diesel pur catalizzato emettono la stessa quantità di PM10, cioè zero ! Ogni commento è superfluo…
Secondo il Presidente Formigoni le vetture non catalitiche, che in Lombardia non rappresentano più del 25% del totale (contando anche quelle storiche e d’epoca che vengono usate raramente) sono le sole responsabili dell’inquinamento da PM10, mentre auto catalizzate diesel, impianti termici ed industriali non concorrono, o concorrono in misura irrilevante…

9)

...E’ facile evincere che la tutela della salute è estranea alla normativa regionale, e che il vero scopo, l’unico, della delibera VII/10863 è forzare il ricambio delle vetture e dare impulso al mercato dell’auto. Ciò comporta una prima evidente violazione: l’eccesso di potere per sviamento dalla causa tipica.

10)

... Dunque, i cittadini lombardi si ritrovano un personaggio (democraticamente eletto, per carità) che persegue una vera e propria “guerra di principio” nei confronti delle vetture sprovviste di catalizzatore, ...
Fa irritare oltre misura anche il fatto che egli si adìri con chiunque avanzi dubbi sulla utilità dei “blocchi” o delle targhe alterne: guai a violare il suo dogma assoluto per il quale sono solo le vetture (ed in specie quelle non catalitiche) la causa dello smog. Questi atteggiamenti da “padre padrone” delle vetture lombarde, questo continuo arrogarsi il diritto di decidere il destino di centinaia di migliaia di auto (diritto che ovviamente Formigoni non ha) finisce per svalutare anche quello che in origine era un piano ambizioso e molto valido: l’adeguamento anticipato dei valori limite di PM10 a quanto previsto dalle normative in vigore da 2005. Ma l’ottenimento di questi risultati è reso pressoché impossibile dalla volontà di rinunciare ad applicare gli strumenti che permetterebbero di raggiungerli in modo legittimo, solo perchè si intende conseguire ben altri interessi. Tutto ciò determina l’urgenza di riportare la legalità in Lombardia.

11)

In un Paese democratico è certamente possibile ottenere il miglioramento dell’aria urbana senza ledere le posizioni soggettive giuridiche dei cittadini, mentre non può essere in alcun modo accettato che personaggi squallidi, facendosi forti con argomenti di grande impatto sociale (come la salute), senza avere serie intenzioni di risanamento dell’aria, arricchiscano le multinazionali alle quali appartengono o alle quali fanno da vassalli, costringendo la gente a cambiare vettura. Contro costoro è necessario usare la “tolleranza zero”, e vanno perseguiti in tutte le sedi giudiziarie, penali, amministrative e civili. Io credo che fermare il carrozzone “ecologista” e salvare quindi i diritti dei cittadini sia possibile.

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