PM 10


Nome :

Particolato sottile , o polveri fini, o particelle in sospensione nell'aria.

Nome tecnico:

PM 10 (con le varianti, PM 5 e PM 2,5 a seconda della dimensioni delle particelle).
La sigla è l'acronimo di Particulate Matter mentre il numero indica il diametro delle particelle in µm (millesimi di millimetro).

Cosa NON è:

Un magistrato appassionato di calcio con la maglia n. 10, il vigile urbano matricola 10... ;-)

Cosa è:

Il PM 10 è quella parte di Particolato Totale Sospeso (viene così identificato l'insieme di tutte le particelle solide o liquide che restano in sospensione nell'aria) formato da particelle di diametro inferiore a 10 µm .

Come si produce:

Le fonti di particolato sono essenzialmente

  • le attività industriali .
  • gli impianti termici (caldaie a gas o a gasolio, ma anche, e soprattutto, le tanto di moda stufe a legna, caminetti etc.....)
  • il traffico veicolare.

Gli effetti sulla salute

Ha azione irritante nelle vie respiratorie superiore (faringe), ma nel sistema broncopolmonare può rilasciare composti tossici producendo o aggravando patologie respiratorie o svolgendo anche azione cancerogena

Il particolato entra nelle vie respiratorie spingendosi tanto più verso quelle profonde quanto minore è il diametro delle particelle che lo costituiscono.

Più le polveri sono sottili, più penetrano in profondità nell'apparato respiratorio

  • Il monitoraggio ambientale del particolato con diametro inferiore a 10 µm (PM10) può essere considerato un indice della concentrazione di particelle in grado di penetrare all’interno della cavità toracica (frazione inalabile).

  • La determinazione delle particelle con diametro inferiore a 2,5 µm, frazione respirabile (PM2,5), è un indice della concentrazione di una serie molto eterogenea di composti chimici primari o derivati, in grado di raggiungere la parte più profonda del polmone.

Scarica questo interessante opuscolo [pdf] a cura dell' Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) Svizzero.

Chi ne produce di più:

I dati che si reperiscono sono spesso discordanti anche quando provengono dallo stesso ente (e si parla di CNR, ISS, APAT, ARPA etc..).

Siccome le massime concentrazioni si rilevano in inverno non bisogna essere degli esperti per capire che il contributo degli impianti di riscaldamento è determinante.

Comunque, oltre alle emissioni industriali, anche gli inquinanti originati dal traffico veicolare contribuiscono in modo sostanziale alla produzione di particolato, specialmente per quanto riguarda la frazione fine PM10 e sono fortemente dipendenti dal tipo di motore. A parità di condizioni di manutenzione:

  • un motore diesel tradizionale può emettere una quantità di polveri fini anche dieci volte superiore a quelle emesse da un diesel “ecologico”....ma non tutti sanno che

  • un motore eco-diesel (sempre riferito alle polveri) è a sua volta molto più inquinante di un motore a benzina anche non catalizzato. Questo perché nei motori diesel, a differenza di quelli a benzina, l'accensione della miscela avviene senza innesco con conseguente maggior produzione di incombusti.

Se anche tu ritieni ingiustificati questi provvedimenti puoi inviarci una mail

Se vuoi approfondire, vai ai link sullo smog

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