TRASPARENZA negli Enti Pubblici


Ti è mai capitato di non ottenere risposte o di ottenerne di evasive dopo aver inoltrato richieste (in burocratese si chiamano istanze) a un ente pubblico?

Non sai dove si trova una tua pratica?

Come dici? E' successo anche a te?

Lo sai che c'è una legge che tutela i tuoi diritti e garantisce la trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni?

E' la legge 7 agosto 1990, n. 241 (col suo regolamento) ...ma... attento! E' così potente che le reazioni alle tue iniziative potrebbero essere molto pericolose!!!

Citando espressamente la legge 241/90 infatti, si rizzeranno i capelli in testa a più di un funzionario dell'ente che vuoi "sfidare" e, come per un farmaco miracoloso, i primi risultati si otterranno già dalla prima applicazione.

Sull'argomento, se te lo sei perso alla radio, ti consiglio di leggere il testo del monologo di Jack Folla trasmesso il 29 aprile '99 dalla cella di Alcatraz.

Trovi altre informazioni sul sito della funzione pubblica che però no sembra molto aggiornato. Meglio su quello del Ministero delle Giustizia o del Governo.

Se vuoi provare, ecco alcuni personali consigli su come "maneggiarla":







  1. Dove è finita la tua pratica?:
    Chiedi di esercitare ai sensi della legge 241/90 e successive integrazioni, il diritto di accesso informale al documento in oggetto, che per questa legge si chiama procedimento, motivando la tua richiesta.
    Tale diritto ti può essere negato solo in casi particolari.
    La richiesta è gratuita, può essere fatta anche verbalmente e deve essere esaminata immediatamente e senza formalità
    (capo V legge 241/90 e art.3 D.P.R. 352/92).

  2. Se non ottieni le informazioni richieste puoi richiedere l'accesso formale
    (capo V legge 241/90 e art.4 D.P.R. 352/92).
    La richiesta deve essere scritta.
    Puoi semplicemente scrivere su un foglio "chiedo di esercitare il diritto di accesso formale ai sensi della legge 241/90 per la seguente documentazione...per i seguenti motivi..." oppure prepararne una secondo il seguente schema
    (secondo l'Allegato 2 alla Circolare 9 giugno 1993 n. 5006/M/8/(9)/Uff. 1).
    L'ente è obbligato a rilasciarti ricevuta e a risponderti entro 30 giorni.

  3. Ma lo strumento più efficace è sicuramente quello di richiedere, ai sensi dell'art.5 della legge 241/90, il nominativo del reponsabile del tuo procedimento (cioè della tua domanda o pratica). Se non lo fa spontaneamente, richiedilo, e l'ente dovrà comunicarti nome e cognome di chi fisicamente si occupa del tuo documento...NOME E COGNOME!
    La richiesta può essere verbale, ma se la fai per iscritto sarà sicuramente molto più efficace.
    Bastano due righe:
    "ai sensi dell'art.5 legge 241/90, chiedo di conoscere il nominativo del responsabile del procedimento......."

  4. Infine, e qui viene il bello, ogni procedimento amministrativo oltre che un responsabile identificabile ha anche un termine entro il quale deve concludersi (art.2 legge 241/90)
    Tale termine, se non è già disposto per legge o per regolamento, può essere determinato (e quindi reso pubblico) dall'ente per ciascun tipo di procedimento.
    Se l'ente non ha provveduto (molto probabile) il termine è di 90 giorni...non male eh?

  5. Se ottieni risposta negativa (rifiuto espresso), o se non ottieni risposta entro 30 giorni (rifiuto tacito), non arrenderti subito perchè puoi presentare ricorso al T.A.R. o al giudice di pace - difensore civico come previsto dall'art. 25 comma 4 della legge

  6. A questo punto se qualche ufficio è recidivo (molto difficile) puoi "calcare la mano" con un'intimazione all'ente seguendo questo schema

  7. Se non ottieni riscontri dopo l'intimazione, presenta un esposto alla Procura della Repubblica seguendo questo schema

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