(Repubblica, 6 luglio 2000)

Tullio De Mauro promuove l'iniziativa lombarda
"Okay ai buoni scuola"


di Giuseppina Piano

Tullio De Mauro dà l'ok al buono-scuola disegnato dalla giunta Formigoni: "Non sembrano sussistere discriminazioni tra gli allievi frequentanti le scuole non statali e quelle statali".
Parola di ministro della Pubblica istruzione, detta rispondendo a un'interrogazione del Pdci alla Camera.
Ma fondata su un presupposto che lascia molti dubbi: De Mauro parla infatti di una franchigia di 100mila lire, mentre non cita il meccanismo che di fatto esclude il rimborso al di sotto delle 400mila lire di spesa.
La distinzione è sostanziale.
Visto che se il rimborso scatterà solo sopra le 400mila di spesa, di fatto saranno escluse dal finanziamento tutte le famiglie degli istituti pubblici perché in nessuna scuola statale per tasse e contributi si spende tanto.
Che quel tetto minimo ci sia, in Lombardia l'hanno detto tutti. Lo ha detto l'opposizione ma prima ancora la stessa giunta. Spiegando che l'interpretazione del regolamento è questa:
il contributo rimborserà il 25 per cento della spesa, ma non saranno dati contributi al di sotto delle 100mila lire dovute come rimborso.
La franchigia è quindi sul contributo che la Regione deve dare e non sulla spesa sostenuta dalle famiglie. E 100mila lire è proprio il contributo che si dovrebbe dare per chi spende 400mila lire (essendo dovuto il 25 per cento).
Morale: in Lombardia tutti hanno parlato del tetto delle 400mila lire, il ministero no. De Mauro ha invece ricordato che la legge istitutiva del buono-scuola prevedeva rimborsi per tutti, studenti delle pubbliche e delle private. Nessuna discriminazione dunque.
Possibile? Si infuria Gianni Confalonieri di Rifondazione:
"E' sconfortante sentire questo giudizio su un atto che di fatto sosterrà solo le scuole private".

 


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