La prima edizione, conclusasi in febbraio 1998, aveva creato un grave precedente,
ma (questo è il vero scandalo) per enti e istituzioni era tutto regolare...
o QUASI ! ! !
Nell'anno scolastico 1999/2000 ci hanno ripensato... a quando la prossima mossa?
Il concorso funzionava più o meno così:
- Ad ogni consumatore, nei punti vendita Coop, veniva consegnato un tagliando "Computer per la scuola" ogni 35.000 lire di spesa e multipli (nell'edizione 1998 ogni 30.000 lire).
- Questi tagliandi venivano raccolti dalle scuole che, allettate dai ricchi premi,
si sono "iscritte" all'iniziativa
(più di 2000 in tutta Italia nella prima edizione, 3219 nell'edizione 98/99).
- A seconda del numero di tagliandi raccolti, la scuola riceveva attrezzatura informatica scelta dal catalogo.
Esempio: per avere un computer, senza monitor, del valore commerciale di circa 1.000.000 di lire
(1 milione), bisognava raccogliere 4.800 punti, cioè spendere oltre 200.000.000 di lire (200 milioni).
- La raccolta era effettuata principalmente all'interno degli edifici scolastici dove in ogni classe, ogni giorno, per 4 mesi (5 mesi nell' edizione 1998)
i bambini hanno assistito al "rito" della raccolta del tagliando con tanto di scenografia:
il manifesto affisso all'ingresso e magari l'urna per "ricordare" la raccolta, i compagni che consegnano quotidianamente i tagliandi alla maestra, una maestra che passa nelle varie classi per ritirare i tagliandi etc.,
seguendo i "consigli" riportati sul regolamento e sul manuale del concorso (spediti alle scuole solo successivamente all'iscrizione).
...e non si dica che era una raccolta a punti come le altre:
- i bollini non erano portati dagli adulti al supermercato, ma raccolti dalla scuola e nella scuola ATTRAVERSO I BAMBINI.
- I bambini, specialmente nelle scuole materne ed elementari (che costituiscono il 60% delle scuole che hanno aderito), sono stati usati come veicolo pubblicitario, e non solo come obiettivo.
- E' evidente come bambini che non portassero mai a scuola i tagliandi, potessero provare disagio di fronte a questo "meccanismo" chiaramente pubblicitario e commerciale.
- Un meccanismo subdolo e gravissimo proprio per il modo in cui ha coinvolto dei minori, costretti ogni giorno ad assistere (o meglio: a partecipare come attori) a questi "spot pubblicitari".
- Indipendentemente dal marchio, si è trattato di un gravissimo precedente che di fatto spalanca le porte delle scuole a chiunque.
- Il fatto che comunque i bambini siano sottoposti quotidianamente a "lavaggi del cervello" dai media, la TV in particolare, non può certo giustificare la leggerezza con la quale molte scuole hanno "richiesto" di aderire all'iniziativa:
- la TV si può spegnere, il giornale si può chiudere, il "rito del tagliando" in classe no.
- Ma c'è anche un altro aspetto!
Sul sito che la Coop aveva allestito per l'occasione si trovavano molte informazioni, ma nessun cenno al seguente "chiarimento" riportato solo sul manuale cartaceo:
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