(Varese News, 2 luglio 2000)
Regione -
Rifondazione comunista contesta i provvedimenti della Giunta regionale in materia
scolastica
"Con i soldi
dei cittadini Formigoni paga le scuole dei ricchi"
di Giovanni Martina
Consigliere Regionale Rifondazione Comunista
Il regolamento
applicativo sui buoni scuola, emanato dalla giunta Formigoni, che stanzia 80/90 miliardi a
copertura parziale delle rette pagate da chi frequenta le scuole private, è un
provvedimento che viola gli articoli 3,33,34 della Costituzione.
1. L'art. 3 perchè discrimina la stragrande maggioranza degli
studenti che frequentano le scuole pubbliche.
2. L'art. 33 perchè finanzia, con soldi pubblici, indirettamente
solo ed esclusivamente le scuole private della Lombardia.
3. L'art. 34 perchè anziché fornire un sostegno economico alle
persone davvero bisognose per consentire anche a chi è povero di accedere ai più alti
gradi dell'istruzione, dà soldi pubblici solo a coloro, che pur essendo ricchi fanno la
scelta della scuola privata e di tendenza.
Sul piano politico:
1. Il provvedimento del Centro-destra disattende in maniera sfrontata le prescrizioni a
suo tempo formulate dal Commissario di Governo, in base alle quali il buono scuola doveva
essere destinato prima di tutto agli studenti delle scuole pubbliche. Infatti, la delibera
regionale, ponendo truffaldinamente una franchigia di 400 mila lire di spese scolastiche
al di sotto delle quali non è consentito ottenere il rimborso, cioè il buono scuola, di
fatto escludere da ogni forma di sostegno economico gli studenti delle scuole pubbliche.
2. Questo atto si configura come una vera e propria scelta di
secessione che pone le premesse per la creazione, in Lombardia, di un sistema scolastico
del tutto anomalo, svincolato dai valori democratici egualitari e pluralisti della
Costituzione italiana, e fondato unicamente sul mercato più selvaggio, e sull'odiosa
discriminazione di classe, in conseguenza della quale verrà garantito il diritto
allo studio alle persone più abbienti.
3. Di fronte a questo gravissimo attentato alla Costituzione
organizzeremo una forte opposizione e mobilitazione sociale, appellandoci a tutte le forze
politiche e democratiche e alla società civile e culturale. Ci riserviamo di
attuare tutte le possibili iniziative per sanzionare l'illegittimità di questa delibera e
riaffermare il valore universale del diritto allo studio.